
La tecnica del contrappunto fu definita durante il
XV secolo e conobbe subito una vasta diffusione. Essa si basa sul principio dell'
imitazione, libera o rigorosa, che contraddistingue l'elemento attivo capace di assicurare l'unità temetica delle composizioni. Nel contrappunto imitato c'è quindi
una voce che espone un motivo (o
soggetto) chiamato
dux ed
altre che rispondono variandolo (
comes), Nel XV secolo i maestri chiamavano l'imitazione
canone e lo differenziavano in:
canone mensurale e
canone enigmatico. Nel primo una stessa melodia era eseguita contemporaneamente da più cantori, con ritmi e durate diverse. Tra i canoni mensurali ricordiamo: l'
Agnus Dei della Missa “L'homme armé” di
Pierre de la Rue. Nei canoni enigmatici, invece, si presentava solo il motivo che aveva funzione di dux, mentre la risposta non era espressa nella notazione ma celata sotto un indovinello da risolvere. I canoni enigmatici sono un esempio della concezione intellettualistica nel periodo del passaggio dal Medioevo al Rinascimento che ricercava simboli, risolveva gli artifici, ecc.... Alcuni esempi di canoni enigmatici si possono trovare
nell'Esemplare ossia Saggio Fondamentale pratico di contrappunto (1774-75)
di
padre G.B. Martini.
0 Comments:
Post a Comment
<< Home