Monday, April 17, 2006

Le forme popolaresche italiane

La rinascita umanistica dell'inizio del '400 legata alla lingua latina, aveva oscurato le forme preesistenti dell'Ars nova italiana in lingua volgare. Il ritorno al canto in lingua italiana si ebbe nell'ultimo ventennio del '400 grazie a Lorenzo de Medici, detto il Magnifico, che stimolò a Firenze la composizione di canti carnascialeschi, e Isabella D'Este alla quale si deve la rinascita e lo sviluppo alla corte di Mantova delle frottole. I tratti comuni di queste forme cinquecentesche (canti carnacialeschi, frottole, villanelle, canzonette e balletti) sono: la struttura strofica, lo stile letterario (con uso anche del dialetto) e la prevalenza di scrittura omofona-accordale a 3 o 4 voci. Anche se le composizioni nascevano per sole voci, nella maggior parte delle esecuzioni veniva cantata solo la voce più alta e lasciando le altre parti agli strumenti, principalmente il liuto.

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