Thursday, February 09, 2006

Stili, modi di esecuzione e forme musicali del canto gregoriano

Il canto gregoriano è alla base della civiltà musicale occidentale. Pur essendo molto semplice dal punto di vista metrico e melodico, presenta molte difficoltà a causa della varietà degli stili di canto e dei modi di esecuzione esistenti. Gli stili del canto ecclesiastico sono tre: l'accentus, il concentus e i melismi (e i vocalizzi). L'accentus, o tono di lezione, deriva dalla cantillazzione ebraica ed è una sorta di lettura sillabica intonata. Il concentus, o canto spiegato, era il più comune e poteva essere sillabico o semisillabico. I milismi e i vocalizzi, infine, fiorivano parole come alleluja.
La lettura dei salmi, anch'essa regolata da precise regole, potevano essere espressi in tre modi diversi: nella salmodia responsoriale (il solista leggeva un versetto e l'assemblea lo ripeteva), nella salmodia allelujatica (dopo ogni versetto letto dal solista l'assemblea rispondeva alleluja), nella salmodia antifonica (i versetti venivano eseguiti in modo alternato dal solista e dall'assemblea).
Tra il IX e il X sec. nacquero due nuove forme di canto sacro: la sequenza e il tropo. La sequenza è l'aggiunta sillabica di un testo in prosa ai vocalizzi allelujatici. I tropi, invece, nacquero dalla sostituzione con testi sillabici dei melismi di alcuni canti della messa (Kyrie e Introito).

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